“Basta, non voglio più fare la grafica; e se cambiassi lavoro!?”
Vi capita mai di pensare “Basta! Cambio lavoro! Ma chi me lo fa fare di continuare?”. Secondo me sì.
Io l’ho pensato, e non una sola volta, lo ammetto. A volte lo penso tutt’ora! Ahahahah!
Sono anche convinta che la professione del grafico pubblicitario scateni spesso questa sensazione di rassegnazione.
Ma quali sono le cause? Per me, sono essenzialmente due.
Abbiamo un estremo bisogno di gratificazione
La prima è che non ci viene dato il giusto merito per quello che creiamo; veniamo percepiti esclusivamente come “esecutori”: mi fai un logo, fatto, mi fai il bigliettino, fatto, mi fai un sito, fatto, ecc.
Nessuno mai che ti dice: “Ottimo lavoro!”” Wow bella grafica” “Che figa questa copertina”. OVO!
Il fatto è, caro lettore, che noi, grafici (artisti, creativi), abbiamo un estremo bisogno di gratificazione e di essere “applauditi”. Siamo vanitosi e spesso saccenti ma, sotto sotto, anche insicuri, e gli apprezzamenti sono linfa vitale per il nostro cervello e autostima. Questo discorso vale per tutti, lo so, ma soprattutto per quelli che lavorano in ambiti creativi ed artistici.
Ci tocca sgomitare con tutti, ma proprio tutti, anche il vicino di casa
E la seconda causa è che dobbiamo sempre sgomitare per farci valere non solo con gli atri grafici/ creativi/ artisti; ma dobbiamo farlo anche con il cliente, la collega, la segretaria, il corriere, il vicino di casa e lo sconosciuto di turno che è in grado di fare le stesse cose tue, anzi, meglio di te. OH COME SI FA!?
Arrivi ad un certo punto della tua vita, dopo anni e anni di “combattimenti”, che senti che non ce la fai più, non hai più voglia, e una vocina nella testa ti dice: “Ma chi te lo fa fare?? Mavaffa*****”.
Ogni “benedetta” volta
E poi, sempre personalmente parlando, non c’è cosa peggiore di dover spiegare, ogni “benedetta” volta, le tue scelte grafiche e concettuali a chi di estetica, senso del buon gusto e sensibilità artistica, culturale e sociale non ce l’ha proprio. Ma la parte più divertente, per non dire atroce, è quando quest’ultimi dicono anche come migliorare! E lì… altro che yoga per allontanare tutte le vibrazioni negative e liberare i chacra!
E’ come se un inglese venisse da te italiano e ti dicesse che la pasta è più buona con il ketchup.
(E qui ci starebbe bene l’urlo isterico di Lorenzo Balducci a rimarcare l’orrore e lo stress con cui noi grafici dobbiamo convivere ogni “benedetto” giorno.)
Amen! Andiamo in pace, e anche questa frustrazione è stata espulsa! 😉
