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E poi arrivano quelli che si improvvisano grafici

“Che ci vuole? Io lo faccio meglio!”

Dai, se sei un grafico, ti sarà capitato piu’ volte nella vita di avere a che fare con un cliente, un collega, un collaboratore o un amico “in grado di fare il tuo stesso lavoro, anzi, meglio di te”.
E lì ti sale il crimine (“…senza regole, come le ragazze dal grilletto facile” Cit. J.Ax).

Non potete sapere quante volte mi è capitato di avere a che fare con persone di tutt’altra professione, che si improvvisavano grafici geniali e artisti ultra creativi. Ormai li riconosco da lontano.
Li vedi arrivare belli fieri, camminata decisa, petto in fuori, testa alta e con tono euforico, dicono: “Ho fatto la locandina per la festa del papà, è già sul sito, guarda che capolavoro. Ti piace?”.
Ti guardano con gli occhi pieni di orgoglio in cerca della tua massima approvazione e…tu…

Art-attack-cardiaco

Guardi quel Art Attack di testo e immagini e ti viene un altro tipo di attack, quello cardiaco.
Vorresti esplodere e urlare “Ma che è questa cagata?”; invece ti contieni perché sai che non è ne il primo ne l’ultimo. Prendi un bel respiro e dici “Si… andrebbe un attimo rivisto” – a primo acchito – “Ma giusto due cosette eh!” – ti affretti a precisare per non urtare la loro sensibilità.
E lì, scoppia la bomba, crisi, catastrofe.
A quel punto, si irrigidiscono come fantocci di legno e con toni robotici ti rispondono “Ma dai, ci vuole qualcosa di diverso, usciamo dai soliti schemi, dobbiamo variare ogni tanto. Agli altri è piaciuta!”. (Della serie “Zitta, è stata approvata, non ci puoi fare piu niente. Il tuo parere di grafica non importa.”)

Ecco, in quei momenti, spesso immagino materializzarsi nelle mie mani un bazooka da puntargli contro; ma, scuoto la testa per scacciare quella fantasia, incasso il colpo e vado avanti.

L’assenza di umiltà non ti permette di essere un vero grafico creativo

La cosa che piu’ mi disturba, non è tanto che la gente si improvvisi creativa (secondo me, tutti dobbiamo riuscire ad esprimere la nostra creatività) quanto il fatto che queste figure “scavalcano” proprio la mia professione, sminuendola del tutto, come una cosa fattibilissima da chiunque, senza rispetto. Ma la cosa che li frega è proprio questa: la poca umiltà. Ed è proprio l’assenza di questa che non ti permette di essere un vero grafico creativo.

Come se fare il grafico non volesse dire, non solo avere, le competenze tecniche di ideazione e progettazione ma anche, quella sensibilità estetica e conoscenza della percezione visiva e di composizione degli elementi che si impara solo con l’esperienza sul campo e anni di studio e aggiornamenti.

Sono consapevole che l’eccezione alla regola esiste. Sì, esistono quei geni creativi dalla nascita con uno spiccato senso dell’estetica nonché estrema creatività e sensibilità artistica, ma, ecco si parla di rari casi; non chiunque.
Non siamo tutti speciali. Qualcuno ve lo deve pur dire! Mi dispiace!

Cerchiamo di essere meno permalosi e piu sportivi

Perché poi, se devo dirla tutta, se solo io mi permettessi di mettere bocca sull’operato del mestiere di questi altri “grafici improvvisati” e dare una mia considerazione, vengo rimbalzata con: “Ma che ne sai? Io faccio il mio lavoro e tu fai il tuo, non ci mettere bocca”. Eh eh NO! Troppo facile così cari miei!

Senza rispetto

Allora, se dobbiamo confrontarci e fare considerazioni sui rispettivi ruoli, facciamolo in maniera umile, in primis, rispettando il mestiere altrui, secondo, e senza fare troppo i permalosi dal culo stretto. Oh no!?

“Quello che chiedo è solo un pò di rispetto” Cit. A. Franklin

Quindi?

Tante volte non si fosse capito: “Smettete di improvvisarvi grafici, avete rotto il ca***! Amen!

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